Benvenuto nel blog di Portami a Roma

Tours Info
Sabrina piccola e il suo papà

Dalla conquista dello spazio alle radici eterne, dopo aver attraversato il mondo: in viaggio nel cuore di Sabrina Anna Massari

Da bimba, quando ero ghiotta di gelato al cioccolato e amavo sempre abbinarlo al limone con una colata di panna, alla classica domanda Che cosa vorresti fare da grande la mia prima risposta è stata fiera e spiazzante, proprio come gli insoliti gusti che ero impaziente ordinare nelle mie passeggiate pomeridiane mano nella mano con mio padre: “L’astronauta”.

Mi vedevo, avvolta in una tuta spaziale, con quei miei occhi verde intenso, luminosi come due fanali, diventare la prima cittadina di una colonia lunare.

Spazio 1999, la serie televisiva britannica di fantascienza, mi aveva conquistata alla prima puntata e già vedevo chiaro il mio futuro interstellare.

Ricordo il 12 aprile 1981 come fosse ieri. Questa volta non era una serie a far da volano ai miei sogni, ma la realtà: alla soglia dei miei 13 anni, si stava compiendo il primo volo spaziale dello Space Shuttle che si concluse in ben 17 orbite in poco più di 2 giorni.

Al comando non c’ero io, ovviamente, ma gli astronauti della Nasa, John W. Young e Robert L. Crippen.

Crescendo, pian piano, realizzai che intraprendere una carriera più realistica sarebbe stato più facile.

Fu così che, nel giro di pochi mesi, alla fatidica domanda sul mio futuro professionale, la mia risposta si tramutò in “Voglio fare la meccanica a Vologna” (N.d.R Bologna).

Bologna? Oh perbacco e come mai, direte voi, proprio come disse mio padre.

“Perché è la città più pulita d’Italia”.

Da dove fosse arrivata questa convinzione non è dato sapere. Così mi fecero notare come la mia città di residenza, e soprattutto di nascita, fosse Roma.

Pensa che ti ripensa, ecco l’illuminazione: “Voglio fare l’agentessa di viaggi come il mio papà”.

Ebbene, questo è ciò che sono.

Mi presento, sono Sabrina Anna Massari (doppio nome, nella vita sempre meglio abbondare): sono la proprietaria di Massari Travel, agenzia nata nel lontano 1967 dalle sapienti idee e gesta di mio padre, Lucio Massari.

Da lui ho imparato tutto quello che conosco oggi sul turismo.

Nel 1987 ho cominciato come semplice segretaria, o meglio, come gettacarte, maga dell’uso del correttore liquido e instancabile timbratrice di voucher.

Dopo una lunga gavetta, anni di assistenze in aeroporto, ruoli tuttofare e, infine, esperta vice braccio destro di mio padre, ecco che arriva la dirigenza.

Afferro le redini, ricoprendo il ruolo dapprima di direttore tecnico e responsabile operativo, per poi diventare, nel 2015, “Il Capo” (indiscusso).

Oggi non mischio più il cioccolato con il limone e, quando mi ritrovo a ordinare un gelato, è il gusto al caffè a guidare la mia prima scelta.

E no, non sono diventata una cosmonauta, sebbene mi sia trasformata in una inguaribile cosmopolita.

La vita non mi ha mai lasciata ferma né troppo ancorata a terra.

Un po’ per le mie origini materne, marcatamente americane, un po’ per l’imprinting girovago di mio padre e della sua (nostra) azienda, il viaggio è diventato per me un mantra e una religione.

Affetta da quella che i giornali del settore chiamano la Sindrome di Wanderlust, ho collezionato voli aerei e scoperto le meraviglie (altrettanto spaziali) del nostro pianeta terra.

Il mio irrefrenabile desiderio di esplorare il mondo, vedere luoghi nuovi e conoscere altre culture, mi ha portata a viaggiare per tutti i continenti, da Dubai fino alla lontanissima Sydney.

Già, l’Australia on the road per celebrare il mio viaggio di nozze. Ricordo ancora la morbidezza della pelliccia e il profumo di eucalipto di quel koala tra le mie braccia. Quei due suoi occhietti a mandorla che mi fissavano inteneriti, piansi di gioia.

Viaggiare è per me sinonimo di scoperta, libertà e trasformazione interiore. Del resto, non ho mai preparato una valigia con l’idea di perdermi ma, semmai, di ritrovarmi e ritornare più forte e consapevole alle mie radici.

Già, le mie radici: è Roma, con i suoi tramonti barocchi e le sue rovine archeologiche millenarie, la mia città spaziale.

La amo smisuratamente e, ogni volta che riatterrò sulla sua eternità, dopo una qualsiasi parentesi all’estero di lavoro o piacere, è lei che mi fa battere forte il cuore più di qualsiasi altra città al mondo.

Qualche ora per recuperare il jet lag e poi di corsa a Trastevere, dove mi basta una passeggiata tra i suoi sampietrini, e un pezzo di pizza d’asporto in uno dei suoi vicoli così pittoreschi, per sentirmi l’agentessa più fortunata di tutto il sistema solare.

Sono quelli i momenti in cui mi rispecchio pienamente nelle parole del giornalista Dino Basili, quando scrive che il viaggio perfetto è circolare.

La gioia della partenza, la gioia del ritorno”: il ritorno nella mia città eterna, quella che tutti cercano di conoscere, pur consapevoli che non basterebbe neanche una vita per scoprirne un terzo dei suoi tesori nascosti.

Oggi, quell’agentessa, che da bambina voleva fare l’astronauta, non è solo la titolare di Massari Travel, l’azienda nata da quel padre che le chiedeva cosa desiderasse fare da grande.

E’ anche la fondatrice di Portami a Roma, questo sfidante progetto di turismo etico e sostenibile dedicato al lusso di ri(scoprire) la città eterna.

Perché alla fine di una giornata di lavoro in ufficio, come dopo qualsiasi viaggio esotico o weekend in una città d’Europa, è a lei che si vuole tornare. Per scoprirla e riscoprila, con occhi sempre diversi, nuovi e consapevoli.

 

 

 



Sign In

Password dimenticata